La regola del doppio mandato resta intatta senza deroghe.
Il fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo nei giorni scorsi aveva lanciato l’ultimatum a Giuseppe Conte dicendo: “Nessun terzo mandato o lascio il movimento”. La decisione è stata persa, comunicata al leader Conte e ai veterani dei 5 stelle. Tra i nomi che andranno via dalle poltrone ci saranno gli storici fedelissimi: Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede.
Questa mattina ai microfoni di Rtl 102.5 Conte aveva detto: “Oggi arriverà la decisione sulla regola del doppio mandato”, e su questo “dimostreremo la coerenza del M5S”. Conte inoltre aveva smentito di un aut aut da parte dell’ex comico riguardo al doppio mandato. Nel frattempo Grillo aveva pubblicato un video in cui ribadiva la linea ortodossa del M5s, ovvero quella del doppio mandato. Per il leader pentastellato però non era un diktat e potevano essere fatte deroghe. La situazione si sarebbe comunque sciolta in settimana, come è stato.
La lotta per il doppio mandato
Anche il senatore M5s Danilo Toninelli, ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha scritto su Facebook: «So che ci sono persone che vorrebbero derogare al limite dei due mandati, non fare le parlamentarie col voto degli iscritti e addirittura usare l’obbrobrio delle pluricandidature. Ma so anche che, a fronte di chi va contro il nostro modo di essere, c’è chi, e siamo in tanti, lotta per difendere questi valori. Sono certo che Beppe e Giuseppe faranno la cosa giusta per il bene del Movimento».
Per quanto riguarda l’alleanza con il Partito democratico, il leader grillino ha dichiarato: “Io non apro e chiudo spiragli, fessure. Ieri ho detto che per il futuro non escludo un dialogo con il Pd, ma non parlavo di alleanza, vedo che il Pd ha cambiato posizione anche sul salario minimo”. Sulla crisi di governo torna a negare la volontà della crisi da pate del Movimento. “La crisi economica è drammatica e chiedevamo interventi incisivi, non abbiamo avuto risposte e siamo rimasti anche sorpresi e increduli dall’atteggiamento del premier. Draghi ha dimostrato la volontà di andar via, rassegnando dimissioni irrevocabili”.